La storia

La Tessitura Luigi Bevilacqua si fa portatrice di una storia tutta veneziana a partire dal suo fondatore, Luigi Bevilacqua. Nato da una famiglia di Venezia, Luigi Bevilacqua sul finire dell'Ottocento diede vita all'azienda tessile, che si rivelerà col tempo una vera eccellenza conosciuta in Italia e all'estero.

Difficile spiegare come egli abbia sviluppato la propria sensibilità verso il mondo dei tessuti pregiati, essendo nato in una famiglia modesta, dove sia il padre, Sante, sia la madre, Carlotta Maria dalla Venezia, erano margaritari, ossia lavoravano perle di vetro, più comunemente conosciute come margarite. Forse è proprio il lavoro dei genitori che lo spinge a voler conoscere le antiche arti veneziane, tra le quali spicca appunto la tessitura. La Tessitura Luigi Bevilacqua nasce così per volere di Luigi, che, assieme a Giovanni Gianoglio, suo socio in affari, acquista alcuni telai risalenti al Settecento e li mette in funzione a partire probabilmente già dal 1875, ma con maggiore certezza dal 1885.

Un'attestazione di questo importante periodo della storia della Tessitura è conservata nell'archivio storico dell'azienda: sul retro di una messa in carta dipinta a mano si cela un timbro recante la data 1897, dove si legge chiaramente la sede dell'epoca, ossia Palazzo Labia a Venezia. Questa testimonianza è inoltre firmata da uno dei figli di Luigi, Antonio Bevilacqua.

In alto

Tipologia

Fotografia

Nome

Fotografia di gruppo

Data

inizio 1900

A sinistra

Tipologia

Messa in carta

Nome

Il Verde

Data

1897

Tra i materiali che si conservano in archivio e che ci aiutano a ricostruire la storia della Tessitura sono presenti anche molti documenti storici. Tra questi spicca un volantino pubblicitario della Tessitura Bevilacqua e Gianoglio agli albori della sua storia. Il documento cita "Premiata fabbrica stoffe di seta - soprarizzi. Apparati da Chiesa in oro, argento od in seta, brocatelli, damaschi, velluti, sete, ecc." L'aspetto significativo sono gli indirizzi riportati nel documento: "Fabbrica San Geremia, Palazzo Labia" e "Negozio San Bartolomeo, Calle dell'Olio". Questa è una delle poche testimonianze di cui siamo in possesso che consenta di collocare la Bevilacqua all'interno di Palazzo Labia. Nell'attuale sede la Tessitura troverà posto a partire dal 1905, ma assumerà l'aspetto con cui si presenta oggi successivamente al 1919, quando Angelo Bevilacqua acquistò e rinnovò l'edificio.

Tipologia

Documento

Nome

Volantino pubblicitario

Data

s.d.

Col tempo la Tessitura iniziò ad attirare l'attenzione di committenti prestigiosi, raggiungendo con i suoi prodotti numerose città e istituzioni italiane ed estere. È d'obbligo menzionare il fatto che la Bevilacqua possedesse il titolo di Fornitore pontificio a partire almeno dal 1953. Così la Bevilacqua diventò meta anche di visite da parte di personaggi illustri, come cardinali e regnanti, confermandosi quale realtà senza eguali.

A sinistra

Tipologia

Fotografia

Nome

Fotografia ritraente la cerimonia di apertura della Porta Santa della Basilica di S. Paolo a Roma

Data

1925

A destra

Tipologia

Fotografia

Nome

Fotografia scattata durante la visita alla tessitura del cardinale Roncalli, poi Giovanni XXIII

Data

07/01/1957

Tipologia

Fotografia

Nome

Fotografia di gruppo

Data

inizio 1900

Difficile spiegare come egli abbia sviluppato la propria sensibilità verso il mondo dei tessuti pregiati, essendo nato in una famiglia modesta, dove sia il padre, Sante, sia la madre, Carlotta Maria dalla Venezia, erano margaritari, ossia lavoravano perle di vetro, più comunemente conosciute come margarite. Forse è proprio il lavoro dei genitori che lo spinge a voler conoscere le antiche arti veneziane, tra le quali spicca appunto la tessitura. La Tessitura Luigi Bevilacqua nasce così per volere di Luigi, che, assieme a Giovanni Gianoglio, suo socio in affari, acquista alcuni telai risalenti al Settecento e li mette in funzione a partire probabilmente già dal 1875, ma con maggiore certezza dal 1885.

Tipologia

Messa in carta

Nome

Il Verde

Data

1897

Un'attestazione di questo importante periodo della storia della Tessitura è conservata nell'archivio storico dell'azienda: sul retro di una messa in carta dipinta a mano si cela un timbro recante la data 1897, dove si legge chiaramente la sede dell'epoca, ossia Palazzo Labia a Venezia. Questa testimonianza è inoltre firmata da uno dei figli di Luigi, Antonio Bevilacqua.

Tipologia

Documento

Nome

Volantino pubblicitario

Data

s.d.

Tra i materiali che si conservano in archivio e che ci aiutano a ricostruire la storia della Tessitura sono presenti anche molti documenti storici. Tra questi spicca un volantino pubblicitario della Tessitura Bevilacqua e Gianoglio agli albori della sua storia. Il documento cita "Premiata fabbrica stoffe di seta - soprarizzi. Apparati da Chiesa in oro, argento od in seta, brocatelli, damaschi, velluti, sete, ecc." L'aspetto significativo sono gli indirizzi riportati nel documento: "Fabbrica San Geremia, Palazzo Labia" e "Negozio San Bartolomeo, Calle dell'Olio". Questa è una delle poche testimonianze di cui siamo in possesso che consenta di collocare la Bevilacqua all'interno di Palazzo Labia. Nell'attuale sede la Tessitura troverà posto a partire dal 1905, ma assumerà l'aspetto con cui si presenta oggi successivamente al 1919, quando Angelo Bevilacqua acquistò e rinnovò l'edificio.

Tipologia

Fotografia

Nome

Fotografia ritraente la cerimonia di apertura della Porta Santa della Basilica di S. Paolo a Roma

Data

1925

Tipologia

Fotografia

Nome

Fotografia scattata durante la visita alla tessitura del cardinale Roncalli, poi Giovanni XXIII

Data

07/01/1957

Col tempo la Tessitura iniziò ad attirare l'attenzione di committenti prestigiosi, raggiungendo con i suoi prodotti numerose città e istituzioni italiane ed estere. È d'obbligo menzionare il fatto che la Bevilacqua possedesse il titolo di Fornitore pontificio a partire almeno dal 1953. Così la Bevilacqua diventò meta anche di visite da parte di personaggi illustri, come cardinali e regnanti, confermandosi quale realtà senza eguali.

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